Un giallo anomalo con due clochard tra i protagonisti. Il mondo dei “senza fissa dimora” è una realtà spesso invisibile e ai vagabondi che abitano i marciapiedi e le panchine delle nostre città dedichiamo al massimo uno sguardo distratto. Chi sono? Ma a ben guardare, la loro condizione di precarietà non è comune un po’ a tutti? Precipitati a tempo determinato in un mondo che non ci appartiene e che non riconosciamo come nostro, abbiamo alle spalle un passato che spesso è doloroso, un fardello pesante di cui magari vorremmo liberarci. A volte però il passato ritorna e dobbiamo essere pronti ad affrontarlo, senza recriminazioni né sensi di colpa, nella consapevolezza che è la nostra esistenza, quella casa che abbiamo costruito mattone su mattone, giorno dopo giorno, e alla quale spetta a noi dare la forma definitiva. Per i “senza fissa dimora” è un destino già scritto, per noi un destino da scrivere.